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Problema fuoco A7RIII

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Roberto.Corinaldesi
Esploratore

Problema fuoco A7RIII

Vi espongo il problema. Quando mi trovo di fronte a soggetti posti a distanze leggermente diverse, la fotocamera, pur settandola in zona ampia (fuoco singolo o continuo), non permette una messa a fuoco multipla capace cioè di trovare un sostanziale compromesso tra i vari soggetti. Quasi sempre cerca di "puntare" su qualcuno di essi, sfocando in maniera eccessiva gli altri. Ovviamente tutto questo può essere risolto aumentando la profondità di campo ma a volte capita di non voler necessariamente chiudere il diaframma.
Ci potrebbe essere una soluzione?

Grazie

5 RISPOSTE 5
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danardi78
Expert

Non è "colpa" della messa a fuoco, ma è "colpa" della profondità di campo.

Il fatto di dare alla fotocamera la libertà di mettere a fuoco in una "zona ampia" non preclude il fatto che essa può sempre e comunque mettere a fuoco un solo punto. Più di uno se e solo se si trovano sullo stesso piano o all'interno della profondità di campo. Al fotografo la decisione su quale punto mettere a fuoco: il primo soggetto, il secondo soggetto, o un punto intermedio.

https://www.sony.it/electronics/cosa-sono-apertura-profondita-di-campo

https://www.sony.it/electronics/support/articles/00031291

https://it.wikipedia.org/wiki/Profondit%C3%A0_di_campo

profile.country.IT.title
Roberto.Corinaldesi
Esploratore

Nelle fotocamere datate, la messa a fuoco avveniva anche in modalità mista, nel senso che si riusciva ad ottenere un fuoco che, anche se non precisissimo come in una zona precisa, ci permetteva di avere un buon risultato. Ora invece con le nuove, il fotografo deve compiere necessariamente una scelta tra i tanti "soggetti" dando agli altri uno sfocato eccessivo che può in alcuni casi risultare alquanto fastidioso. Questa ritengo sia una necessità soprattutto quando c'è bisogno di una risposta rapida da parte del fotografo che non può avere sufficientemente tempo per impostare un profondità di campo che compensi tale "deficit" focale

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danardi78
Expert

Da un punto di vista "filosofico" mi trovo molto in disaccordo con questo approccio.

C'è però da prendere atto del funzionamento reale delle fotocamere.

 

Se non si è in grado di gestire l'impostazione del diaframma con tempismo sufficiente di solito si parte da valori più cautelativi (con maggior PDC) per "aprire" eventualmente alla bisogna.

Altrimenti la modalità "auto" o "program" possono sempre aiutare.

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fileo54
Collaboratore

Le macchine fotografiche automatiche hanno sempre risolto parzialmente i problemi, perché comunque un automatismo, che riguardi l'esposizione oppure la messa a fuoco, viene programmato per risolvere la maggior parte dei casi, ma non tutti.

Per i casi non contemplati, bisogna intervenire manualmente, in base alle proprie conoscenze tecniche, oppure, se l'apparecchio lo prevede, usare una forma di automatismo mirata a risolvere quel particolare caso, come per esempio la selezione delle scene. E' una cosa che non uso e non mi piace, anche perché sono 50 anni che faccio foto e so più o meno dove mettere le mani.

Per un caso del genere, più soggetti a distanze differenti da tenere a fuoco contemporaneamente, bisogna lavorare sull'iperfocale, dopo aver misurato la distanza dell'elemento più vicino e del più lontano. In alternativa, facendo una cosa un po' a occhio, mettere a fuoco sul soggetto intermedio e chiudere parecchio il diaframma.

L'alternativa automatica sarebbe memorizzare il fuoco del soggetto più vicino e di quello più lontano, dopodiché la macchina mette a fuoco sull'iperfocale ed imposta il diaframma che permette di avere i soggetti estremi a fuoco, ma non credo che esista una cosa del genere.

profile.country.IT.title
Roberto.Corinaldesi
Esploratore

Perfetto, grazie